CORRO O CAMMINO?
AUTORE: GIANNI ROVEDA (Runners Tordino)
Negli anni passati abbiamo visto un cambiamento dello spirito con cui si affrontano le tappe dei circuiti podistici, sempre più sbilanciate vero l’agonismo, a volte esasperato, e con un occhio di favore alla competizione. In qualche caso abbiamo visto affiancarsi all’evento le cosiddette “camminate non competitive”, create più per dare un contorno all’evento principale che con un intento o uno scopo. Da qualche anno la cultura del wellness si è diffusa a macchia d’olio ed il mondo del podismo amatoriale, forse troppo chiuso in se stesso, è sembrato non accorgersi che molte persone avevano l’esigenza di macinare qualche km all’aperto. I più intraprendenti e volonterosi si sono rivolti al nordic walking, ma moltissimi altri, in maniera non organizzata, si sono semplicemente ritrovati a camminare.
Dapprima in gruppetti di amici, poi in gruppi più grandi, fino ad arrivare a veri e propri gruppi organizzati. Cominciano a nascere le prime camminate organizzate, attraverso cui condividere una esperienza, incoraggiarsi ad essere costanti, darsi un obiettivo e promuovere uno spirito di gruppo che si è mantenuto scevro da rivalità e competizione.
Gente che ritiene la corsa non alla propria portata (o a cui semplicemente non piace) ma che ha trovato il modo di percorrere qualche km per stare bene e divertirsi. La sensazione è che il mondo del Podismo abbia un po’ snobbato queste realtà, specialmente da parte degli atleti e delle società fissati solo con di tabelle di allenamento, tempi, premi di categoria, campionati e punteggi. La opinione sembrava essere che “questi che vanno a fare le passeggiate” non possono avere la stessa dignità di chi segue faticose tabelle di allenamento per guadagnarsi un piazzamento o un miglioramento di qualche secondo. E forse invece lo spirito più sano e puro della condivisione sportiva è stato riscoperto proprio attraverso le camminate, che aiutano a godersi un panorama o un paesaggio, a conoscere un luogo attraverso i dettagli, a socializzare e stare bene senza alcun assillo prestazionale. Corrilabruzzo ha voluto cercare il dialogo ed il confronto con queste realtà, e cercare di carpirne lo spirito più vero e profondo per trasmetterlo anche alle gare podistiche che, pur mantenendo il “sale” della competizione, potrebbero imparare a star lontane dagli eccessi e a riscoprire un podismo fatto anche di socializzazione, amicizia, condivisione, festa e riscoperta del territorio. Da questo intento è nato Camminalabruzzo, un “circuito” di camminate, ovviamente non competitive ed aperte a tutti, fatto di diverse tappe affiancate ad alcune delle gare podistiche del circuito Corrilabruzzo. Con questo gesto si vuole dare alla camminata la stessa dignità della corsa, intese entrambe come momento di benessere da condividere con altri appassionati. Attraverso la camminata c’è poi la possibilità magari di coinvolgere gli altri membri della famiglia, dove se uno dei genitori corre gli altri possono camminare, o, magari può essere l’occasione fare avvicinare in maniera “indolore” gli amici al mondo della corsa, oppure, ancora, attraverso la camminata cogliere l’occasione per una gita fuori porta alla scoperta di luoghi e borghi che non si è mai visitati o non si conoscono bene. E’ un primo passo, che speriamo possa portare, nel medio periodo, ad un vero e proprio “movimento” che si affianchi al podismo e con esso dialoghi costantemente alla ricerca di uno spirito quanto più sano e divertente possibile.